Compagnia teatrale originata a Ravenna nel 1983 da Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni, il Teatro delle Albe si distingue per la creazione di un linguaggio scenico dal tratto unico, fatto di drammaturgie originali e di riscritture dei testi classici, di una verticalità dell’attore scavata nella ricerca vocale e di un afflato eretico che muove l’opera e l’azione. La sua impronta si espande da sempre, al di là del piano scenico, in un impegno volto alla costruzione di mondo, all’incontro con l’altro, a una dionisiaca condivisione dell’esistenza nell’arte.
Vincitori di diversi premi, autori di opere che si sono distinte sul piano internazionale, costruttori di una durata affettiva ed etica, i componenti del nucleo fondante delle Albe – con la direzione artistica di Marco Martinelli e Ermanna Montanari – hanno allargato la propria strada attraverso un lavoro di contaminazione che ha raggiunto e coinvolto, negli anni, diversi compagni di viaggio: dapprima alcuni attori e musicisti senegalesi (tra cui Mandiaye N’Diaye) – praticando con essi una concreta ricerca artistica, culturale e politica – e successivamente giovani attori, organizzatori e tecnici che oggi costituiscono senza soluzione di continuità una seconda generazione Albe, attiva nella compagnia e in RAVENNA TEATRO: Alessandro Argnani, Alessandro Bonoli, Luca Fagioli, Roberto Magnani, Luca Pagliano, Silvia Pagliano, Laura Redaelli, Alessandro Renda.
L’universo poetico del Teatro delle Albe irrora molteplici organi del corpo ampio e complesso di RAVENNA TEATRO – di cui è fonte vitale – abbracciando l’orizzonte della programmazione, della pedagogia e della comunicazione, con particolare corrispondenza nella piena vita del Teatro Rasi e nella pratica della non-scuola, turbine di azione scenica, “asinina” e corale, con gli adolescenti.